Descrizione
l Museo della Guerra Bianca in Adamello nasce con l'esigenza di non dimenticare quella drammatica pagina della storia che ha visto come protagonisti gli abitanti delle valli che scendono dal massiccio dell'Adamello - Presanella e che li ha visti combattere fra loro, pur essendo figli delle stesse montagne.
Il Museo ha quindi lo scopo di mostrare al visitatore gli aspetti, ora lontani, di quegli anni di guerra, a oltre 3000 metri, attraverso le immagini e gli oggetti in esso gelosamente custoditi e di ricordare sempre le sofferenze di allora perché rimangano perenne monito di pace.
Le origini
Il Museo viene creato ad opera di alcuni amici che già dal 1974 si impegnano per recuperare materiali, documenti ed i locali in cui conservarli. Tra tutti primeggia la figura del compianto Sperandio Zani di Temù. Dopo una prima provvisoria apertura nel 1977, il Museo ha trovato ora la sua collocazione nell'antica casèra (sotto le odierne scuole elementari) ed è stato ufficialmente riaperto al pubblico il 26 agosto 1984; da allora l'associazione Amici del Museo della Guerra Bianca in Adamello sovrintende alla gestione del Museo.
Le tre sale
Il Museo è costituito da tre sale e da tre corridoi di collegamento. In questi ambienti è disposto il materiale che è stato quasi totalmente recuperato sui ghiacciai dell'Adamello per opera di volontari nel corso di numerosi anni di ricerche. Dopo la paziente e spesso onerosa opera di restauro e classificazione, gli oggetti vengono esposti per condurre il visitatore ad un momento di meditazione e di ricerca storica.
Gli oggetti
L'obice austriaco, posto a fianco dell'ingresso del Museo, apre il contatto con la realtà di quegli anni. Nella prima sala due grandi scanalature mostrano un vastissimo campionario di proiettili d'artiglieria, sia italiani sia austriaci. Nell'angolo sinistro è stata ricostruita una baracca ricovero, sullo stile di quelle esistenti in Adamello, nella quale sono riposti tutti gli oggetti riguardanti la vita da campo: stufe, panche, coperte, gavette, ecc.
A fianco del bancone, una ricca biblioteca custodisce volumi e documenti sulla Grande Guerra in Adamello e di altre zone del fronte.
Accanto alla baracca trovano posto alcune mitragliatrici e la targa commemorativa dedicata al fondatore del Museo.
Bandiere e fotografie d'epoca coronano l'allestimento della sala.
Nei corridoi d'accesso alla seconda sala sono esposti pannelli con splendide quanto drammatiche fotografie scattate sul fronte dell'Adamello, ed alcuni oggetti della vita da campo (badili, picozzini).
Nella seconda sala sono esposte alcune delle splendide slitte da trasporto recuperate nel corso degli anni, scudi da trincea, reticolati, e le vetrine contengono armi portatili austriache, oggetti di uso personale, attrezzature alpinistiche, bombe a mano e da fucile e altri oggetti del corredo del soldato dell'Adamello. La terza sala ospita numerose vetrine con armi italiane, elmetti, armi bianche, e, sulle pareti, diversi pannelli fotografici.
Due vetrine centrali contengono manichini con divise d'epoca. Infine un lato della sala è occupato da due splendide bandiere austriache.
Il documentario
Su richiesta è possibile visionare la registrazione su videocassetta di un documentario autentico del 1916, girato durante lo svolgimento di alcune azioni della guerra in Adamello. Proiettili di artiglieria italiani ed austriaci.
Le iniziative
- Raccolta, restauro e classificazione di materiale inerente la Guerra Bianca in Adamello
- Promozione di studi e manifestazioni di interesse storico - culturale relativi alla guerra 1915 - 1918
- Archivio cine - fotografico per la raccolta e conservazione di documenti e immagini
- Biblioteca specializzata in opere sulla Grande Guerra in alta montagna
- Allestimento di mostre, rassegne e raduni riguardanti i temi del Museo
- Organizzazione di gite collettive guidate alle Trincee di Val di Massa. Tali strutture militari, situate nel Parco Nazionale dello Stelvio, costituivano la seconda linea del sistema difensivo italiano e sono ancora oggi un vero capolavoro di arte militare, per questo dovrebbero diventare meta di gite affinché tutti possano gustare la bellezza di tali manufatti che sono un patrimonio storico - artistico invidiabile. Vedi articolo pubblicato su ITINERA